I dispetti dei cani

Quante volte vi è capitato di scoprire dei dispetti del vostro pelosetto?

L’uomo purtroppo tende ad antropomorfizzare, ossia l’assimilare all’uomo di tutti i comportamenti, le modalità interattive e i bisogni psico-fisici presenti negli animali. Questa parziale visione della realtà porta a delle percezioni e convinzioni errate da parte nostra, con una interpretazione non corretta di alcuni comportamenti canini, letti in chiave umana. In questo modo, si azzera la reale portata comunicativa del gesto, con spiacevoli fraintendimenti.
Capita quindi di pensare che i nostri cani ci stiano facendo dei dispetti quando fanno la pipì in casa, distruggono oggetti o rovesciano la spazzatura, ma non è così: nella loro mente non c’è spazio per la malignità o per il danno arrecato in maniera intenzionale e questo esclude che possano agire per fare dispetto a noi o a qualche altro animale.
Sfatiamo subito questo mito: il cane non fa dispetti, o quantomeno non nel senso umano dell’espressione.
Noi umani abbiamo la convinzione che sia così per la nostra tendenza ad umanizzare gli atteggiamenti degli animali. Questo è un nostro grande sbaglio e, tra l’altro, rientra tra i comportamenti che il cane odia di più del suo padrone.
Anche quando abbracciamo Fido o proviamo a dargli dei baci, in realtà, stiamo sbagliando, perché l’abbraccio non piace ai cani, in quanto nel loro linguaggio è quanto di più simile esista a una monta e ne sarà probabilmente infastidito
Allo stesso modo, siamo portati a interpretare alcuni atteggiamenti che i cani mettono in atto come dei veri e propri dispetti nei nostri confronti, ma è sbagliatissimo in quanto al cane manca l’area del cervello che porta ad agire con malvagità o cattive intenzioni.
Il cane non farà mai una cosa sbagliata in maniera consapevole e con la piena intenzione di farci dispiacere o arrabbiare, perché questo è del tutto fuori dalla portata della sua mente.
Il cane è un animale estremamente intelligente, lo sappiamo, ma sarebbe un errore pensare che possa ragionare da uomo e non da cane: vive nel presente, può ricordare il passato ma non ha la cognizione del futuro, non è cioè in grado di legare un’azione o un comportamento a qualcosa che è proiettato in un tempo che deve ancora arrivare.
Perciò, è assolutamente incapace di concepire e tanto meno programmare una vendetta. I cani, come i bambini, imparano che “è giusto” ciò che va bene per i loro umani e che “è sbagliato” quello che ai loro padroni è sgradito, ma non farà mai il salto mentale di fare una cosa sbagliata consapevolmente.
Noi attribuiamo al cane sentimenti e comportamenti che non gli appartengono, rischiando in questo modo di danneggiare l’educazione e il rapporto di fiducia e comprensione con lui, non riconoscendo i reali motivi delle sue azioni.
Ma quali sono i comportamenti che vengono definiti “ dispetti”?
• la distruzione di mobili/oggetti quando il cane è solo in casa
• la sparizione di oggetti (“ci ruba le cose”)
• le deiezioni in casa, sporcando in determinati punti
• i vocalizzi, come il forte abbaiare o l’ululato in nostra assenza
Dopo aver fatto uno di questi guai, è probabile che il cane abbia la faccia “colpevole” al nostro rientro: sta con le orecchie basse, ha lo sguardo rivolto altrove, è nella sua cuccia o nascosto sotto qualche mobile. Non lo fa perché si sente in colpa o è pentito, ma semplicemente perché ha paura di una nostra reazione e prova a tranquillizzarci.
l cani percepiscono immediatamente quando siamo arrabbiati con loro, sanno leggere il tono della nostra voce, il linguaggio posturale e collega quei segnali a una punizione o a un rimprovero. Il problema è che non collegano minimamente il nostro atteggiamento arrabbiato al disastro che hanno combinato in precedenza, avendo la sensazione di essere puniti ingiustamente e senza un reale motivo.
Il cane fa i dispetti: quali sono le motivazioni
Queste azioni interpretate erroneamente come dispetti da parte del nostro cane sono in realtà l’espressione di una sofferenza, di un problema comportamentale noto come ansia da separazione. Il cane non è in grado di sopportare la mancanza della figura di riferimento e si dispera, come farebbe un cucciolo che in tenera età viene allontanato dalla madre. In un adulto, tuttavia, questo comportamento diventa una vera patologia: l’animale si sente estremamente sotto stress, va in ansia e distruggere e masticare sono, per lui, delle azioni con effetti rilassanti e una funzione ansiolitica. Allo stesso modo, anche la pipì è uno strumento attraverso il quale il cane si libera dallo “stress” di essere rimasto solo.
In ogni caso, punire il nostro cane è assolutamente controproducente: se già vive un disagio di base perché soffre la nostra assenza e il tempo del distacco, starà doppiamente male quando torneremo da lui arrabbiati, andando ad aumentare l’ansia all’uscita successiva.
La soluzione di questo problema comportamentale del cane è spesso complessa : è necessario rivolgersi a un educatore comportamentista che aiuterà sia voi che il cane a superare il problema
Insomma, il cane non agisce per dispetto: alla base dei suoi atteggiamenti c’è una logica specifica, diversa da quella umana, che lo porta a comunicare con noi a suo modo, con un particolare linguaggio canino.

Scritto da Mariagrazia Gallinotti