LA PAURA

LA PAURA
Quante volte ci è capitato di aver paura? Brutta sensazione vero? Quella sensazione di non avere via di scampo, quel nodo in gola, il cuore che batte all’impazzata.
Un galgo vive quelle sensazioni tutti i giorni. Un galgo convive con la paura tutti i giorni.
Provate ad immaginare per un attimo. Quelle emozioni che avete provato quando avete avuto paura, ora moltiplicatele per ogni giorno della vostra vita, tutti i giorni, uno dietro l’altro. Questa è la vita di un galgo. Si perché un galgo non soffre solo le pene fisiche. Ogni qualvolta si avvicina una mano, non è per una carezza. Ogni volta che vengon messi in un ambiente sconosciuto non è per fare la gita o la passeggiata.
Probabilmente un essere umano davanti ad una vita così arrivebbe a desiderare la morte.
La paura un galgo la conosce fin troppo bene, spesso gliela si legge negli occhi.
Chi non conosce la loro storia, e li incontra per strada, spesso scambia la paura per timidezza, e a volte è così. Chissà quante volte chi ha un galgo se lo è sentito dire “eh, sono cani timidi”. No, il più delle volte è paura! Non voler incrociare lo sguardo, abbassare la testa, annusare per terra senza che ci sia nulla, arretrare, l’affanno… sono manifestazioni di paura. Sono gli incubi del passato che ritornano.
Gran brutta sensazione la paura!
I galgueros lo sanno fin troppo bene! Con la paura li annientano, con la paura li controllano. E con un galgo è fin troppo facile questo gioco.
Quando li porti a casa, vederli impauriti è la sensazione più brutta. Ti senti incapace di aiutarli. Non puoi far altro che aspettare che passi quel momento. In quel momento, se la paura fosse un vestito, vorresti sfilarglielo e se possibile, piuttosto infilartelo tu.
Se solo fosse possibile leggere nella loro mente. Capire come aiutarli.
I più sfortunati saranno svuotati dalla paura, sfiancati, e quella emozione li accompagnerà fino all’ultimo, quando saranno portati in un bosco fatto di alberi, rami e…. corde. Oppure dentro un pozzo, o in qualche angolo ad aspettare che la fame se li porti via. Non conosceranno mai altre emozioni. Al solo pensiero viene da impazzire.
Ma per qualcuno invece andrà in modo diverso, arriverà una famiglia e prima o poi succederà quello che diceva Marin Luther King: “Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio andò ad aprire, e non trovò nessuno”
Nicola Panarelli
Un levriero per la vita