L’INFERNO

Un rumore assordante. Un boato violentissimo dentro il cervello. Così violento da non farti capire più niente, da annebbiarti la vista, da non farti pensare a niente. Il cuore batte all’impazzata. L’unica cosa che desideri è fuggire. Allontanarti. Non sentirlo mai più.
Immagino sia questo che sente un cane impaurito dai petardi, forse anche peggio.
Nella foto c’è Jimena, un galgo che ha il terrore dei petardi. Una paura fottuta, tale da farle venire degli attacchi di panico. Una paura costante che inizia a metà dicembre e finisce qualche giorno dopo capodanno. Una paura costante nella sua testa. Una paura che la fa tremare costantemente quando esce. Una paura che non le fa fare i bisogni per giorni. Una paura da paralizzarla. E se sente un petardo violento quando è fuori, si blocca, le viene il fiatone, sbava, lo sguardo fisso nel nulla, trema all’impazzata ed il cuore inizia a battere. A battere così forte da non riuscire a distinguerne il battito. E allora speri e preghi. Preghi che quel cuore sia così forte da sopportare l’ennesimo petardo.
La sua storia è simile a molte altre.
Qualcuno domani si barrichera’ in casa con loro, qualcuno lo lascerà in casa solo. Addirittura conosco qualcuno che prenderà il cane ed andrà in autostrada dove forse i botti non si sentono. Ma per molti animali domani sarà l’inferno.
E poi l’1 gennaio ci sarà il solito bollettino. Il morto, centinaia di feriti, ma lo hanno voluto loro. E poi ci sono loro, gli animali. A centinaia scappati, o morti poiché il loro cuore non ha sopportato un boato così forte che mai avrebbero sentito in natura.
Tutto per una tradizione.
Una tradizione velenosa perché uccide.
Ogni anno si fa qualche piccolo passo in più. Qualche comune vieta i petardi, qualche associazione si inventa qualcosa. I post con i consigli utili sono sempre di più. Ma siamo ancora lontani anni luce dal chiudere questa tradizione.
Ma l’orologio scorre, ed io non so quanto potrà resistere il cuore di Jimena. Quanti capodanni potrà ancora sopportare. E mentre l’orologio scorre centinaia di animali scapperanno o moriranno.
Ma è una tradizione! Si, una tradizione di merda!!
E quello che succede agli atri? Chi se ne frega, io mi devo divertire! Io sono un essere umano, per definizione quanto di più egoista e deleterio esista!
La foto qui sotto che ritrae Jimena è di questa sera, quando ha capito che doveva scendere a fare i bisogni. Lo vedete il terrore nei suoi occhi?
Un pensiero a tutti quegli animali che domani passeranno l’inferno. Per quellI Che resisteranno e per quelli che non ce la faranno.
Grazie Uomo
Nicola Panarelli
Un Levriero per la Vita